Essa impiega oltre un mese per costruire le prime cellette del nido, iniziare un abbozzo di strato protettivo e crescere da sola le sue prime figlie, una manciata di larve (una per ogni cella) che nutre prevalentemente con materiale proteico animale estratto da altri insetti che preda e tritura, per poi distribuire …
Se all’interno delle cellette sono visibili dei tappi bianchi, significa che il nido è abitato anche dalle larve, pronte a trasformarsi. Generalmente le vespe cercano di costruire il loro nido in zone riparate come l’interno di vasi, sotto le grondaie o nei cassoni delle tapparelle.
Per tenere alla larga i calabroni e le vespe (ma anche le api) si può fare affidamento sulle pastiglie di naftalina o di canfora. Affinché queste abbiano effetto, è necessario collocarle all’interno di un sacchetto e poi metterle in angoli strategici, vale a dire nei pressi della finestra.
A differenza delle api, le vespe sono attive anche nelle ore notturne. Le vespe possono pungere ripetutamente, le api pungono con meno frequenza e soltanto se si sentono minacciate: quando succede, perdono l’aculeo e parte dei visceri andando incontro alla morte.
Le vespe sono animali eusociali e vivono in colonie che durano un solo anno. In un nido di vespe, la colonia può contare fino a 20.000 individui, ed è organizzata in caste: le vespe regine (femmine fecondate) svernano (passano l’inverno) in posti riparati (sottotetti, cortecce degli alberi, ecc.)