Cosa succede se un condomino non vuole l’amministratore?

Nel caso in cui vi sia l’obbligo di nominare un amministratore è possibile rivolgersi al tribunale. Il costo minimo sarà pari a 170 euro e sarà necessario sostenere il compenso dell’avvocato difensore.

Cosa succede se un condomino non è d’accordo?

In caso uno o più proprietari degli immobili presenti nell’edificio non siano d’accordo sull’esecuzione dei lavori, è possibile stabilire con un’apposita delibera (diversa da quella con cui vengono decisi i lavori) che siano solo i condòmini favorevoli ad accollarsi le spese e a fruire del Super Bonus.

Chi decide se prendere amministratore di condominio?

L’amministratore viene nominato dall’assemblea e nel caso questa non vi provveda, dall’autorità giudiziaria, su ricorso di uno o piu’ condomini o dell’amministratore dimissionario.

Quando l’amministratore è obbligatorio?

Quando è obbligatorio l’ amministratore di condominio 2022? La legge prevede obbligatoriamente la figura dell’ amministratore quando nell’immobile i condomini sono più di otto.

Cosa succede se non viene confermato l’amministratore?

Qualora non si raggiunga il quorum, ciascun condomino può chiedere all’Autorità giudiziaria di nominare un amministratore “giudiziale”, altrimenti è possibile mantenere l’ amministratore uscente, fino alla nomina del suo successore.

Cosa fare se L’AMMINISTRATORE di condominio NON INTERVIENE? | Avv. Angelo Greco

Cosa succede se non si rinnova l'amministratore?

In particolare, se l'assemblea non provvede alla nomina benché convocata (e ciò accade quando, reiteratamente, non riesce a formarsi una valida maggioranza o addirittura va deserta), uno o più condomini possono rivolgersi all'autorità giudiziaria, affinché sia questa ad effettuare la nomina.

Cosa succede se un condomino non vuole l'amministratore?

Quando la presenza dell'amministratore di condominio è obbligatoria ma l'assemblea non trova un accordo o non provvede a nominarlo, il singolo condomino può rivolgersi all'Autorità Giudiziaria affinché sia questa a farlo.

Quali sono le giuste cause per cui revocare l'amministratore?

La rimozione amministratore condominio è possibile per:
la mancata comunicazione all'assemblea dei condomini della ricezione di un atto di citazione o un provvedimento amministrativo che eccede l'esercizio delle sue funzioni; il mancato reso conto della gestione; la commissione di gravi irregolarità.

Quando si può mandare via un amministratore di condominio?

L'Assemblea dei condomini può revocare in ogni tempo l' amministratore con una maggioranza degli intervenuti che rappresenti almeno i 500 millesimi del valore dell'edificio o con le modalità stabilite dal regolamento di condominio [1]. È quindi pacifico che ciò possa avvenire sempre e per qualsiasi ragione.

Quando l’amministratore è obbligatorio?

L'art. 1129 del C.C. dopo la riforma attuata con la legge 220/2012 ha reso obbligatoria la nomina dell'amministratore quando i condomini sono piu' di otto. (In precedenza l'obbligo sussisteva già con più di 4 condòmini) .

Quando non è necessario l'amministratore di condominio?

Se all'interno del condominio ci sono più di 8 condòmini, cioè più di 8 nuclei abitativi (non il numero di appartamenti), la nomina dell'amministratore è obbligatoria, come prevede l'articolo 1129 del Codice Civile. Fino a 8 condomini la nomina dell'amministratore non è obbligatoria.

Cosa succede se si rimane senza amministratore?

Si tratterebbe quindi di un atto preso in sostituzione dell'approvazione di una delibera assembleare. Ciò detto, è bene sapere che un condominio senza amministratore non rischia sanzioni di alcun tipo. O meglio, non rischia sanzioni per il fatto di essere sprovvisti di amministratore.

Quanti condomini servono per mandare via l'amministratore?

L'amministratore può essere revocato in qualsiasi momento, anche prima della scadenza del mandato, con votazione a maggioranza assembleare di almeno metà degli intervenuti che rappresenti i 500 millesimi.

Quando non pagare l'amministratore?

L'amministratore non deve essere pagato se:
sono dimostrabili i danni realizzati al condominio; se non ha tenuto una corretta contabilità facendo confusione con le quote riscosse dai vari condomini da lui amministrati o non depositando sul conto corrente condominiale quanto riscosso dai condomini;

Chi sceglie l'amministratore di condominio?

La nomina di un nuovo amministratore di condominio deve essere deliberata dall'assemblea con il voto favorevole della metà del valore dell'edificio e della maggioranza degli intervenuti, lo stesso quorum che va raggiunto per revocare il vecchio amministratore.

Chi decide l'amministratore?

L'amministratore di condominio è nominato dall'assemblea per agire e rappresentare il condominio in loro vece. L'amministratore è il responsabile delle parti comuni dell'edificio cioè quelle definite dall'articolo 1117 del codice civile e dal regolamento di condominio.

Come si procede alla nomina di un amministratore di condominio?

La nomina dell' amministratore di condominio avviene durante l'assemblea condominiale e per essere valida deve avvenire con le maggioranze previste dalla legge (cfr. art. 1136, comma 2 e comma 4 del codice civile).

Cosa succede se un condomino si oppone alla ristrutturazione con superbonus?

Se uno o più condomini si oppongono, potrebbero sorgere problemi con la detrazione fiscale legata al Superbonus 110%. L'Agenzia delle Entrate ricorda che la legge consente a uno o più condomini che desiderano beneficiare della detrazione del 110% l'integralità di una spesa.

Come opporsi ai lavori del condominio?

È facoltà dei condòmini opporsi alla delibera assembleare che ha approvato un piano di lavori straordinari a patto che sussistano delle clausole di annullabilità. Nello specifico: – il condomino o i condòmini presenti all'assemblea potranno impugnare il verbale entro 30 giorni dalla delibera.

Cosa succede se un condomino non approva il bilancio?

La mancata approvazione del rendiconto non mette i condomini al riparo dalle richieste di pagamento dei creditori esterni. L'eventuale ditta o società fornitrice di servizi o energia si potrà comunque attivare nei confronti del condominio tutto e dei singoli comproprietari.

Cosa succede se un condomino non vuole fare il 110?

Di recente l'Agenzia delle Entrate (risposta n. 620/21 del 22 settembre u.s. ad interpello) si è espressa affermando che “in caso di non corretta fruizione del Superbonus ne risponderanno esclusivamente il condomino o i condomini che ne hanno fruito”.

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